Aggiungi un posto a tavola

Aggiungi un posto a tavola

“Intercultura è un’organizzazione ONLUS, che nasce e si sviluppa intorno ad un progetto educativo: si propone di contribuire alla crescita di studenti, famiglie e scuole attraverso scambi internazionali di giovani e il loro inserimento in famiglie e scuole di altri paesi. Dal confronto, stimolato e guidato dai volontari di Intercultura, nasce una consapevolezza nuova della propria e delle altrui cultura, e un desiderio di contribuire pacificamente e con conoscenza di causa al dialogo tra le varie nazioni del mondo: i programmi di Intercultura, sono una chiave di lettura e un metodo di comprensione del mondo moderno, superando i pregiudizi e rispettando le differenze.

Intercultura propone alle scuole ed alle famiglie italiane di partecipare a programmi di scambio culturale accogliendo in Italia giovani provenienti da oltre 40 paesi del mondo. Dal 1955 a oggi migliaia di famiglie hanno saputo aprirsi, per un periodo che va dai tre mesi ad un intero anno, ad un ragazzo di età tra i 15 e i 17 anni, e lo hanno inserito nella propria vita di tutti i giorni. Si tratta di un’esperienza impegnativa, non priva di difficoltà, ma capace di offrire emozioni uniche che durano per tutta una vita. Ospitare uno studente straniero nella propria famiglia è un’opportunità irripetibile, capace di generare legami affettivi così stretti da rendere lo studente un vero e proprio membro della famiglia.
Queste emozioni sono indescrivibili, e sono riscontrabili sono sugli occhi di una madre quando pensa al suo “nuovo figlio”, o nel volto di un fratello ospitante al ricordo di tutti i momenti trascorsi insieme e della complicità instaurata con il “fratello” o con la “sorella”.

In questo periodo dell’anno migliaia di volontari di INTERCULTURA, in Italia e nel mondo, sono impegnati nella ricerca di famiglie pronte ad accogliere nelle proprie case un figlio in più, un giovane proveniente da un altro Paese. Noi volontari stiamo lavorando affinché  questo numero continui a crescere, perché crediamo che ospitare un giovane straniero significhi offrire, ma anche ricevere, un’occasione di crescita, significhi creare un’occasione di confronto tra stili di vita, mentalità, culture diverse e significhi quindi, promuovere PACE.

Ad oggi, sono più di 200 i ragazzi stranieri ancora in attesa che una famiglia italiana apri per loro la propria casa e il proprio cuore…Sono ragazzi dinamici, con tanta voglia di imparare e  di mettersi in gioco, con tanto da insegnare e da offrire.

Noi volontari speriamo vivamente che voi vogliate aiutarci in questo grande progetto! I protagonisti potreste essere proprio voi! Basta poco! BASTA AGGIUNGERE UN POSTO A TAVOLA!!!!

Per maggiori informazioni, contattare la volontaria Iolanda Sicignano, 3333273586 – yolanda.sicignano@yahoo.com e/o la volontaria Annarita Attianese, 3391637308 – annarita_attianese@hotmail.com. È inoltre possibile consultare il sito internet www.intercultura.it e la pagina facebook  http://facebook.com/intercultura.castellammare

presso il Liceo Severi ci si può rivolgere alla prof.ssa Dora Di Capua

Piccolo paese – grandi possibilità. Manuela va in Uruguay

Montevideo

Confinante con gli imponenti stati dell’Argentina e del Brasile, bagnato dai fiumi e dall’Oceano Atlantico, l’Uruguay è situato in un quadro privilegiato dell’America Latina. I visitatori sono spesso sorpresi dalla purezza delle spiagge di sabbia bianca e dalle dune, dalle calette e baie d’acqua calma. Lo spagnolo è l’unica lingua parlata nei 176 215 km² di terra, dimostrando cosi’ l’uniformità della popolazione, la sua unità culturale ed etnica, caratteristiche che hanno aiutato a sviluppare un paese tollerante e democratico.

La capitale dell’Uruguay, Montevideo, è una città sicura. La sicurezza è anche completata dall’alto livello di salute in Uruguay ed il suo sistema sanitario ben strutturato. Grazie al suo clima eccellente, l’Uruguay puo’ essere visitato in qualunque momento dell’anno. La temperatura media è tra i 25°C e 12°C in inverno.

Montevideo è la sola capitale continentale che possiede un anello di spiagge incorporate nel paesaggio urbano. Questa singolare caratteristica ha dato alla città una parvenza che la rende attraente in modo particolare e che le vale la qualifica di polmone “purificante”. La città conserva testimonianze storiche: antiche residenze che appartenevano a cittadini nobili trasformate in musei, monumenti magnifici, il Palazzo legislativo, innumerevoli posti, luoghi per passeggiare, sculture e grandi strade che catturano immediatamente l’attenzione del visitatore.

Eventi culturali, mercati e ancora il carnevale di Montevideo hanno luogo nei grandi parchi della citt

Il sistema educativo uruguayano (fonte http://www.flashgiovani.it/notiziedalmondo/news/37/2157/

Secondo José Pedro Varela (1845 – 1879), fondatore del sistema educativo uruguayano, la scuola deve essere: laica, gratuita e obbligatoria. Grazie a questi principi oggi la scuola materna, la scuola primaria, il liceo e l’università sono statali. In totale, gli anni scolastici sono 12: 6 anni di elementare e 6 anni di liceo.
Giunto agli ultimi due anni di liceo lo studente deve, necessariamente, scegliere tra diversi “indirizzi” relativi alle diverse facoltà del mondo universitario.

È importante sottolineare che poiché l’Uruguay è un paese in via di sviluppo vive ancora dei momenti difficili e, nonostante il periodo di espansione economica, ci sono delle scuole che versano in una situazione critica sia dal punto di vista dei fondi a disposizione che delle strutture architettoniche. Si registrano, tuttavia, delle iniziative positive come ad esempio l’inserimento del plan ceibal, definito dal Presidente Tabaré Vázquez “una profonda ed irreversibile rivoluzione”, grazie al quale ogni studente può avere il proprio computer portatile ed avvicinarsi così al mondo della tecnologia e dell’informatica

Per quanto riguarda le lingue, al liceo si insegna l’inglese e sino a qualche anno fa l’italiano era una materia obbligatoria, segno inequivocabile del forte rapporto culturale esistente tra Italia ed Uruguay.

L’università dura 6 anni e, a differenza dell’Italia, non è obbligatorio svolgere dei tirocini prima di ottenere la laurea. Esiste, inoltre, per coloro che non intendono intraprendere gli studi univerisitari un istituto chiamato UTU (Universidad del Trabajo del Uruguay).

Per maggiori informazioni sul sistema scolastico in Uruguay visita il sito:
www.mec.gub.uy

Magyarország.Ungheria per Martina

L’Ungheria, stato membro dell’Unione Europea a partire dall’1 Maggio 2004, è situata nel cuore dell’Europa continentale. Il clima varia notevolmente tra le diverse aree del paese, ma è generalmente continentale/temperato, con estati calde e secche e inverni rigidi. La lingua ufficiale è l’ungherese.
Il programma annuale: All’arrivo a Budapest tutti i ragazzi vengono accolti dai volontari e dallo staff AFS per un weekend volto a prepararli all’incontro con le famiglie ospitanti e a fornire alcune informazioni sulla cultura del paese, insieme ai primi rudimenti di lingua. Al termine del campo gli studenti incontrano le famiglie ospitanti e si trasferiscono nella loro nuova casa.  Nel corso dei primi 3 mesi, ogni Centro Locale organizza un corso intensivo di lingua che permette di apprendere meglio l’ungherese e di conseguenza di inserirsi più agevolmente nella comunità ospitante.  Inoltre, per gli studenti del programma annuale verrà organizzato un altro incontro per la fine di febbraio: questo incontro permette ai partecipanti di valutare i loro progressi e confrontarsi con gli altri studenti. L’ultimo incontro è previsto per tra la fine di maggio e l’inizio di giugno: è organizzato principalmente per dare modo ai ragazzi di riflettere sulla loro esperienza e sulle possibili difficoltà che possono incontrare al loro rientro a casa. I Centri Locali sono in genere molto attivi e coinvolgono gli studenti in numerose attività come gite, escursioni, incontri, visite culturali, ecc.

AFS Ungheria: All’arrivo a Budapest tutti i ragazzi vengono accolti dai volontari e dallo staff AFS per un weekend volto a prepararli all’incontro con le famiglie ospitanti e a fornire alcune informazioni sulla cultura del paese, insieme ai primi rudimenti di lingua. Al termine del campo gli studenti incontrano le famiglie ospitanti e si trasferiscono nella loro nuova casa.  I ragazzi avranno, circa un mese dopo l’arrivo, un secondo campo che ha come scopo quello di aiutare i ragazzi a superare le prime difficoltà e discutere delle prime impressioni. Nel corso dei primi 3 mesi, inoltre, ogni Centro Locale organizza un corso intensivo di lingua che permette di apprendere meglio l’ungherese e di conseguenza di inserirsi più agevolmente nella comunità ospitante. Inoltre, per il studenti del programma annuale verrà organizzato un terzo incontro per la fine di febbraio: in genere quest’incontro si tiene a Hévíz, presso il lago Balaton, e permette ai partecipanti di valutare i loro progressi e confrontarsi con gli altri studenti. L’ultimo incontro è previsto per tra la fine di maggio e l’inizio di giugno: è organizzato principalmente per dare modo ai ragazzi di riflettere sulla loro esperienza e sulle possibili difficoltà che possono incontrare al loro rientro a casa. I Centri Locali sono in genere molto attivi e coinvolgono gli studenti in numerose attività come gite, escursioni, incontri, visite culturali, ecc. Per i ragazzi del programma trimestrale ci sarà una breve valutazione finale prima della partenza dall’Ungheria.
Il sito di AFS Ungheria: www.afs.hu

La scuola: Il sistema scolastico ungherese è stato riformato negli anni successivi alla caduta del Muro di Berlino. Attualmente, comprende vari tipi di scuola secondaria: il Gimnázium (simile al nostro liceo), alcune scuole tecniche con indirizzo economico, tecnico o commerciale e le scuole professionali. Gli studenti AFS vengono in genere inseriti al 3° o 4° anno del Gimnázium o di una scuola tecnica, a seconda del loro istituto di provenienza. Il piano di studi è concordato in modo da avere un orientamento classico, scientifico o linguistico. All’interno del piano di studi ogni studente deve inserire obbligatoriamente due materie: ungherese e una lingua straniera. Gli studenti ungheresi devono seguire obbligatoriamente 12 materie, ma per gli studenti stranieri questo numero può essere ridotto: AFS Ungheria richiede che ciascuno studente frequenti i corsi di almeno 5 materie. L’ungherese può risultare una lingua ostica, per questo motivo gli studenti stranieri frequentano dei corsi di lingue per i primi 3 mesi del programma scolastico. Le lezioni iniziano alle 8:00 del mattino e hanno una durata di circa 45 minuti ciascuna. Per la maggior parte delle scuole l’anno scolastico inizia alla fine di agosto e termina a metà giugno. La scuola viene presa molto sul serio dai ragazzi ungheresi; oltre all’impegno in classe, i ragazzi devono anche svolgere compiti a casa e studiare per le lezioni del giorno successivo.
Il tempo libero, con la famiglia e con gli amici: La famiglia rappresenta per gli studenti un punto di riferimento essenziale. Le famiglie ungheresi ospitano volontariamente gli studenti stranieri e si aspettano solo di essere coinvolte nella loro vita e nelle loro decisioni. Anche se inizialmente la barriera linguistica può comportare dei problemi di comunicazione, è essenziale che gli studenti si impegnino a fondo nell’apprendere l’ungherese, per potersi integrare al meglio all’interno della famiglia e della comunità. Le famiglie si ritrovano per cena, momento di confronto e condivisione per ciascun membro, e in occasione delle festività. La dieta base è caratterizzata dal consumo di carne, pesce e latticini; per questo motivo è difficile trovare famiglie disposte a ospitare un vegetariano. Il piatto nazionale è il gulash (gulyàs): un saporito stufato a base di carne, patate e cipolle. I ragazzi ungheresi dedicano molto tempo allo studio. Di solito escono con gli amici nel fine settimana per mangiare fuori, andare al cinema o a ballare, è assai più raro che lo facciano durante la settimana. Nel tempo libero amano praticare sport, fare volontariato, partecipare a corsi di musica, arte, danza, canto, ecc. Molte famiglie hanno un cane o altro animale domestico, quindi è difficile trovare una sistemazione per coloro che hanno un’allergia.
Popolazione: 10, 076 581 milioni (2008), ovvero circa un sesto degli abitanti dell’Italia in un territorio grande circa un terzo. È l’80° Paese al mondo per numero di abitanti con una densità di 108 abitanti per km quadrato.
Clima: È continentale, con inverni freddi ed estati gradevoli. La temperatura, d’inverno, si aggira intorno allo 0, mentre in estate oscilla tra i 30 ai 35 gradi centigradi.
Religione: Due terzi della popolazione è cattolica, ma sono presenti anche altri culti quali quello luterano e quello calvinista. Da gennaio del 1990 è stata promulgata una legge che garantisce la libertà di culto.
Lingua: La lingua ufficiale è l’ungherese, detto anche magiaro, parlato dal 98% circa della popolazione. L’ungherese, diversamente dalla maggior parte delle lingue europee, non appartiene alla famiglia delle lingue indoeuropee; è simile all’estone e al finlandese, ed è una lingua abbastanza complicata da imparare. In molte parti dell’Ungheria si parla anche un dialetto locale.

fonte http://www.intercultura.it/

Aniello va in Ecuador

L’Ecuador è il più piccolo dei paesi sudamericani che si trovano nella fascia Andina. È attraversato dall’Equatore, per cui una parte del suo territorio si trova nell’emisfero australe e una parte in quello boreale. Si passa dalle pianure e le colline fertili attraversate da numerosi fiumi della regione costiera, alla regione montuosa della Sierra, per poi trovarsi nella regione collinare e infine alle isole Galápagos. L’Ecuador è una nazione multietnica nella quale convivono 14 differenti identità indigene, ognuna contraddistinta dalle proprie tradizioni. La popolazione indigena più numerosa è rappresentata dall’etnia dei Quechua. La lingua ufficiale è lo spagnolo, cui si affiancano molte lingue indigene, tra le quali la più diffusa è il Quechua. Questo paese conserva tantissimi tesori coloniali, che sono stati dichiarati dall’UNESCO parte del patrimonio mondiale dell’umanità.

Il programma: Intercultura propone in Ecuador un programma annuale che prevede l’ospitalità in una famiglia e la frequenza di un istituto superiore. All’arrivo all’aeroporto di Quito, i partecipanti sono accolti dai volontari e dallo staff di AFS Ecuador, che li seguiranno durante il primo incontro di orientamento. Questo campo si tiene alle porte della capitale Quito per i primi due giorni dopo l’arrivo ed è volto ad analizzare le aspettative di ciascuno studente e ad introdurlo allo stile di vita del paese. AFS Ecuador è molto presente nel corso dell’anno: organizza infatti altri tre momenti di incontro. Il primo si tiene 4-5 settimane dopo l’arrivo, il secondo è un incontro a livello regionale che si terrà a metà del programma e l’ultimo incontro nei giorni prima del rientro in Italia. Queste attività sono volte a valutare e monitorare l’andamento dell’esperienza. Gli studenti possono inoltre partecipare a una settimana di scambio e vivere per 7 giorni con una famiglia residente in un’altra parte del paese. Alla fine del programma AFS Ecuador organizza anche una gita facoltativa alle Isole Galapagos di circa 5 giorni, il cui costo è a carico dei partecipanti.

Il sito di AFS Ecuador: www.afsecuador.org

La vita in Ecuador: La società ecuadoriana è ancora di tipo patriarcale e il ruolo dell’uomo e della donna sono nettamente distinti. Oggi è più frequente che le donne abbiano un lavoro fuori casa, ma ci si aspetta comunque che badino ai figli e alle faccende domestiche (spesso sono aiutate da una collaboratrice). I genitori sono piuttosto severi e protettivi nei confronti dei figli. I giovani escono in gruppo con il benestare dei genitori e sono tenuti a rispettare il coprifuoco imposto dalla famiglia. Non di rado i figli maschi godono di maggiore libertà rispetto alle femmine, indipendentemente dalla loro età. La famiglia ha un ruolo essenziale nella vita di ciascun ecuadoriano. Le famiglie amano riunirsi a pranzo o a cena e trascorrere insieme la domenica. La comunicazione con i genitori è considerata essenziale. La dieta base comprende carne e pesce stufati accompagnati da riso, patate o pasta. Il consumo di verdure è abbastanza ridotto e per questo motivo non è facile trovare famiglie disposte a ospitare studenti vegetariani. Nel tempo libero i ragazzi frequentano corsi di vario tipo o praticano sport in centri al di fuori della scuola. Nel fine settimana, il tempo si trascorre tra famiglia e amici. Nonostante in molte famiglie ci sia almeno un adulto fumatore, è difficile trovare famiglie disposte ad ospitare studenti che fumano. Ragazzi con handicap o condizioni mediche particolari non possono essere ospitati in Ecuador per mancanza di strutture e servizi adeguati.

La “escuela”: Come per gli altri programmi annuali, la frequenza di un istituto superiore è obbligatoria. Gli studenti AFS sono generalmente inseriti al penultimo/ultimo anno di corso. A seconda della zona, le scuole hanno orari differenti e anche l’anno scolastico ha una diversa durata. Nelle zone costiere e nelle Isole Galápagos, l’anno scolastico inizia i primi di maggio e termina alla fine di gennaio; nelle aree montuose e nelle province dell’est la scuola inizia a settembre e termina a metà luglio.  Molte scuole offrono tre indirizzi: matematico-fisico, chimico-biologico o filosofico-sociale. Le materie più comunemente studiate sono: spagnolo, matematica, fisica, chimica, inglese, filosofia e scienze sociali. Gli studenti stranieri frequenteranno prevalentemente scuole pubbliche. Può capitare che i ragazzi vengano iscritti in scuole private: il costo della retta è a carico di AFS Ecuador oppure della famiglia ospitante (secondo gli accordi locali). Per imposizioni governative, le scuole possono rilasciare agli studenti stranieri certificati di frequenza che includono la lista dei corsi seguiti, ma non possono rilasciare certificazione dei voti conseguiti paragonabili alle pagelle italiane. Tutte le scuole richiedono agli studenti di indossare la divisa, il cui costo è a carico dei partecipanti.

Popolazione: 14.464.739  (2010). È il 67° paese al mondo per numero di abitanti. Densità di 51 abitanti per km². La popolazione è costituita prevalentemente da meticci (69%), indios (10%), neri chiamati “zambos” (6%). Gli abitanti europei o di origine europea (creoli) costituiscono soltanto il 11%.

Clima: Esistono soltanto due stagioni: quella arida e quella in cui prevalgono i giorni di pioggia. Durante la stagione arida, la temperatura oscilla di giorno attorno ai 30° C, durante i periodi di pioggia attorno ai 20°C. Il clima è arido sulla costa, freddo sulle altitudini e caldo-umido sul versante interno delle Ande.

Religione: La religione ufficiale è quella cattolica, ma esistono anche culti differenti. In particolare, gli indios professano forme di culto in cui convivono ritualità tradizionali e fede cattolica.

 Lingua: La lingua ufficiale è lo spagnolo, ma molti parlano anche il quechua, lingua indio

fonte http://www.intercultura.it/